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La vita di Giovanna D’Arco diventa un messaggio di pace.

Le ragazze e i ragazzi della classe IIA della Scuola  media “Luca Pacioli” hanno portato in scena la biografia della Santa francese.

 

La vita di Giovanna D’Arco diventa uno spettacolo teatrale. E non solo. Diventa veicolo di un messaggio di Pace e di solidarietà. A portare sul palco la biografia della giovane guerriera e santa francese del XV secolo sono stati gli alunni e le alunne della classe IIA della Scuola secondaria di primo grado “Luca Pacioli” di via Gorizia. I ragazzi, seguiti dai loro insegnanti Mariolina Bianchi e Marco Di Venuta in collaborazione con la docente Monica Baglioni, hanno approfondito lo studio della Guerra dei Cento anni, ricavandone un copione con le tappe fondamentali della vita di Giovanna D’Arco. Lo spettacolo è stato messo in scena nei giorni scorsi alla presenza di un pubblico di eccezione: i bambini e le bambine della classe V della primaria “Rodari”.

“La storia di Giovanna, prima contadina e poi guerriera vissuta nella Francia del XV secolo dilaniata dalla terribile guerra dei Cento anni – spiegano i docenti – è stata riproposta mantenendo fede ai fatti storici. Questo grazie anche al contribuito degli insegnanti di lingua straniera. I ragazzi, però, hanno voluto raccontare gli avvenimenti  in maniera giocosa, elaborando una storia a lieto fine con il messaggio conclusivo che la pace è un valore fondamentale. Lo spettacolo, quindi, non termina con un rogo e con l’esercito inglese umiliato e ferito, ma con un abbraccio fraterno tra tutti gli attori che hanno tenuto a ricordare ai bambini più piccoli che, alla fine, non ci sono vincitori e sconfitti in una guerra, ma si vince tutti insieme nella pace”.

La manifestazione si è chiusa con la lettura della poesia “Promemoria” di Gianni Rodari contro la guerra che è stata donata sotto forma di cartellone colorato ai bambini della V A. 

“Durante tutta la fase di lavorazione dello spettacolo dalla stesura del copione alle prove, alla messinscena – concludono i docenti -i ragazzi hanno dimostrato con entusiasmo, impegno e serietà che si può imparare la storia divertendosi”.