A scuola si impara…l’orto
I bambini e le bambine della scuola primaria Rodari di via Palermo coltivano frutta e verdura nel giardino del loro plesso.
Il progetto rientra all’interno della “Bottega artigiana- Rodari 2030” promossa in collaborazione con Vincenzo Moretti, il sociologo e narratore ideatore del manifesto del “Lavoro Ben fatto”.
Zucchine, spinaci, bietole, cavoli e insalata. Tutto a biologico e tutto a chilometro zero. È il raccolto delle bambine e dei bambini della scuola primaria Rodari (Istituto Comprensivo Follonica) che insieme con le loro docenti e con il supporto di alcuni nonni “esperti” stanno curando un orto didattico nel giardino del loro plesso.
E i primi frutti sono già arrivati. Nei giorni scorsi, infatti, gli alunni e le alunne della classe 2A hanno portato a casa una cassettina con all’interno alcune verdure di stagione da loro coltivate.
“L’orto scolastico – spiegano le insegnanti – è un modo per fare didattica pratica. I bambini
piantano i semi e poi, curandoli, li vedono gradualmente trasformarsi in piante. Apprendono così ad osservare la natura con i suoi ritmi. Ma non solo. Iniziano ad assumere un compito ed una responsabilità all’interno di un gruppo di lavoro. Fondamentale, per la realizzazione del nostro orto, è anche la collaborazione con alcuni nonni “esperti” che mettono le loro conoscenze e il loro tempo a disposizione dei nostri bambini. E noi li ringraziamo tantissimo”.
L’orto didattico assume inoltre una valenza interdisciplinare che va dalla narrazione con il racconto scritto, orale e grafico delle varie fasi dalla semina alla raccolta, alla Scienza con l’osservazione diretta, fino alla educazione alimentare.
Il progetto dell’orto rientra all’interno della “Bottega artigiana- Rodari 2030” promossa in collaborazione con Vincenzo Moretti, il sociologo e narratore ideatore del manifesto internazionale del “Lavoro Ben fatto”.
“La bottega artigiana – concludono le maestre – è un modo per vivere la nostra classe come un luogo dove ognuno è chiamato a fare e a costruire. Nella “bottega” si fa insieme e tutti devono prendersi cura dell’altro e del lavoro altrui. Questo, che è uno dei capisaldi del “Lavoro Ben fatto” di Vincenzo Moretti, chiama adulti e piccoli ad una grande responsabilità personale. E la narrazione del proprio fare ci rende più consapevoli”.